(Ed. Archinto,
2016)
L'intenso romanzo biografico
di Marc Pautrel rivive i due eventi che hanno segnato l'esistenza di
Pascal: la passione per la matematica e l'illuminazione religiosa, due
momenti che esprimono due diverse modalità di conoscenza di quella
Mente che Pascal vedeva all'opera nel mondo già quando, bambino
prodigio, scopriva da solo quanto il padre avrebbe voluto tenergli
nascosto. Étienne Pascal, matematico di vaglia, aveva cercato di
lasciarlo all'oscuro dell'esistenza della matematica e della geometria,
temendo che la passione che potevano generare facesse dimenticare al
figlio gli affetti umani. Lui stesso, infatti, si rimproverava di avere
trascurato la moglie, scomparsa giovane, per le scienze. Ma, senza
bisogno di maestri, il tredicenne Blaise sgomenterà i dotti amici
paterni con le sue dimostrazioni. Seguiranno l'invenzione della
pascalina, la ripetizione dell'esperimento di Torricelli,
l'elaborazione della teoria delle probabilità. Dopo la morte
dell'amatissimo padre, Pascal si getta nella vita mondana, un periodo
che si chiude con il grave incidente che segna il suo ritorno a Dio.
Qualche giorno dopo il risveglio dal coma, Pascal vive l'illuminazione
estatica del 23 novembre 1654. La realtà che prima gli parlava in forme
e numeri ora tace; d'ora in poi gli saranno di consolazione "la parola
della Bibbia e la lingua francese, scrivere nella stessa precisa
maniera in cui si pensa". Pascal è entrato nel secondo tempo della sua
breve esistenza. Quello stesso giorno comincia a scrivere i "Pensieri".
Traduzione di Francesco Bergamasco
64 pagine, 14 ¤
Ottobre 2016
ISBN 9788877687012
Rassegna stampa : La Repubblica - SoloLibri -
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